Bruno Venticonti 
Col sole in fronte 

«Luis che se ne stava placidamente seduto su una delle panchine del giardino pubblico, con le gambe allungate e le braccia distese sulla ringhiera, come se quella fosse la più comoda delle poltrone. Luis che era capace di fissare lo sguardo per ore su un punto indefinito di fronte a sé, senza che nei suoi occhi si potesse leggere la minima traccia d’inquietudine o noia. Luis che scambiava volentieri poche parole con coloro che gli si avvicinavano, ma che non avvicinava mai nessuno di sua iniziativa. Luis che si aggirava mollemente per il giardino intorno alle altalene o al laghetto delle papere, alle quali rivolgeva semplici sorrisi. Luis che si teneva lontano e non guardava mai oltre il cancello di uscita, oltre i confini del suo piccolo ma per lui del tutto sufficiente mondo; il migliore dei mondi possibili. Luis che viveva col sole in fronte.
O almeno questa era l’impressione che dava. Carlo voleva saperne di più.»