Conserva Martino, Misuraca Francesco 
Investire in… Turchia 

Le recenti missioni dell’ICE in Turchia hanno evidenziato quanto importante sia per le imprese italiane il mercato turco. L’agenzia per la promozione degli investimenti in Turchia elenca 10 buoni motivi per investire nel Paese tra cui, solo per citarne alcuni, un ambiente imprenditoriale vantaggioso con una media di 6 giorni per costituire una società, condizioni di investimento altamente competitive, una popolazione giovane che si avvia verso gli 80 milioni di abitanti, una forza lavoro qualificata, imposte sul reddito delle società ridotte, incentivi agli investimenti.
E poi gioca un ruolo determinante per il Paese della Mezzaluna la posizione strategica di crocevia tra Europa e Medio Oriente: questo aspetto storicamente fondamentale per la Turchia, mantiene ancor oggi una grande importanza soprattutto per i flussi energetici che dai paesi produttori dell’Oriente portano al vecchio continente.
Gli analisti precisano che, nonostante la crisi europea si sia fatta sentire anche sulle sponde del Bosforo, la crescita del PIL nel 2012 dovrebbe raggiungere il 4, 0%, ossia uno dei tassi più alti in Europa, anche se inferiori al 9, 1% del 2010 e all’8, 5 dello scorso anno. E, a testimonianza delle ottime performance del Paese, è notizia di questi giorni che l’agenzia Fitch ha alzato il livello di rating di Ankara per il debito in valuta e per quello in lire turche portandolo al primo gradino del livello ‘investimento’ grazie al ridimensionamento dei rischi mecroeconomici sul breve periodo.
Non è quindi a caso che si parla di “Fenomeno Turchia”.
STRUTTURA
1) Rischio paese
2) Normativa import/export
3) Normativa commerciale
4) Contratti di distribuzione
5) Normativa degli investimenti esteri
6) Normativa societaria
7) Sistema fiscale
8) Normativa del lavoro
9) Tutela della proprietà intellettuale
10) Sistema valutario e finanziario
11) Indirizzi utili