Gilbert Keith Chesterton 
L’osteria volante 

Un romanzo distopico insolito e sorprendente per G.K. Chesterton, che immagina in questo libro pubblicato per la prima volta nel 1914 un’Inghilterra di un futuro non meglio identificato nel quale l’alleanza tra i grandi poteri economici e l’Islam ha come conseguenza l’introduzione di norme ispirate alla legge coranica. La più spaventosa tra queste è che l’alcool viene dichiarato illegale e il protagonista Humphrey Pump, un oste inglese, è costretto a chiudere il suo pub. Ma sfruttando l’ambiguità della legge, si mette a viaggiare insieme a un forzuto irlandese con una botte di rum e una forma di cacio, distribuendo alcool a chi ne fa richiesta e sfuggendo sempre all’arresto. Pieno di situazioni inverosimili, scritto con un divertito tono umoristico e ricco di deliziosi giochi di parole, questo testo entra nel filone dedicato al proibizionismo della prima metà del Novecento e sarà amato anche da chi ha amato la serie televisiva ‘L’uomo nell’alto castello’ e da chi ricorda una celebre puntata dei Simpson in cui Homer si trasforma nel Barone Birra. Un gioiello dedicato non solo ai lettori ma a tutti coloro che credono in una delle massime contenute nel romanzo, ovvero ‘Non mi interessa dove finisce l’acqua, l’importante è che non vada nel vino’.
A ll’interno – come in tutti i volumi Fermento – gli ‘Indicatori’ per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.