Giovanni Battista Vignato 
La vita doppia 

G., un sedicenne che vive nella Roma degli anni ’50, cerca, come tutti (o quasi) i sedicenni di ogni epoca e luogo, la ‚ragazza‘ con la quale condividere sensi e sentimenti: ci riuscirà dopo l’incontro con R., sua coetanea? Nell’attesa di dare soluzione al suo problema, G. sdoppia la propria vita nell’altalena tra realtà e fantasia. Ricomporrà questa ambiguità, almeno in età matura? È poi ambiguità cedere il passo, almeno di tanto in tanto, a quello che sta dentro l’anima rispetto ai fatti della propria e altrui esistenza? Che male c’è, si chiede G., a rivivere quello che si vive o si è vissuto, quello che non si vive o non si è vissuto o che si vivrà, confondendo passato, presente e futuro, compenetrando la vita e i segreti di un altro io? Se poi a questi interrogativi non si dà risposta, rimane sempre lo splendido dubbio irrisolto di cosa vuol dire, in ogni tempo e in ogni luogo, vivere, senza piegarsi ai cliché che impongono percorsi dettati dalla cosiddetta cultura del successo conquistato comunque e dovunque, superando l’omologazione dei comportamenti tipica del nostro tempo.