Grazia Deledda 
Canne al vento 

Destino e credenze popolari si fondono al più crudo realismo della Sardegna di fine Ottocento. Dopo lo scandalo subito per la fuga di Lia, figlia dei coniugi Pintor, e la morte del capo famiglia Don Zame, avvenuta in circostanze misteriose, nel tentativo di inseguire la figlia, le altre tre sorelle Ester, Ruth e Noemi vivono in una casa fatiscente in un piccolo villaggio, Galte. Di nobili origini, la famiglia Pintor, ormai caduta in miseria è accudita dal servo Efix che gestisce l’ultimo podere rimasto. Lia, ribellatasi anni prima all’inflessibilità e alla rigidità del padre e della società, muore lontana dalla Sardegna lasciandosi alle spalle il figlio Giacinto. Il giovane rientra presso le zie, ma dopo un caloroso benvenuto, l’ospitalità diviene sempre più difficile per la condotta forsennata del giovane che si rivelerà causa di inquietudini e tragedie.